Siamo
all'undicesima tappa del nostro cammino alla scoperta di Gesù, in
cui cerchiamo di conoscere meglio chi è Gesù, cosa dice, cosa insegna,
cosa suggerisce, ma soprattutto cosa dice a noi, qui stasera nella
nostra situazione, che non è quella di ieri, del mese scorso e non è
quella di domani o della settimana prossima. Perché, anche se il
Vangelo lo abbiamo ascoltato mille volte, Gesù, la Parola di Dio, fa
risuonare ogni volta qualcosa di nuovo dentro di noi, perché siamo
noi ad essere in una situazione diversa.. Stasera vediamo circa 40 versetti a cavallo tra i capp. 9 e 10, e precisamente da 9,30 a 10,31. Li possiamo suddividere, come già le altre volte, in quattro piccoli brani, che leggeremo e commenteremo uno per volta. Parole chiave o tag di questa tappa sono: #istruire #bambini #regno di Dio #vita eterna #sequela. Questa volta ho attinto sia alle mie riflessioni sulla Parola della domenica dell'anno B , che pubblico on line sul sito: https://mensadellaparola.weebly.com/ che, per l'ultima parte, da Padre Maggi: https://www.studibiblici.it/SCHEDE%20TEMATICHE/Mc_10%2C17-31_Il%20giovane%20ricco.pdf |
Mc 9,30-37: (Secondo annuncio della passione e domanda su chi è il più grande) [30]Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. [31]Istruiva
infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per essere
consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta
ucciso, dopo tre giorni risorgerà». [32]Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. |
"....Quando fu in casa, chiese loro: «Di
che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la
strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande..." Fra Giorgio Bonati il 4 ottobre scriveva: "Nulla dell'Altissimo può esser conosciuto se non attraverso l'Infinitamente Piccolo, attraverso questo Dio ad altezza di bambino, questo Dio raso terra dei primi ruzzoloni, il naso nell'erba." Che bello il mio Bobin nel suo "Francesco e l'infinitamente piccolo"! (Ndr: Christian Bobin, "Francesco e l'infinitamente piccolo", San Paolo Edizioni, 2011) =================
Questo parte del capitolo termina con "Gli
presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li
rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro:
"Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come
loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non
accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in
esso". Penso che questo sia il leit-motiv della Parola di oggi.
Sono, siamo invitati ad avere nei confronti del Regno l'atteggiamento
dei bambini, di stupore, conoscenza, ricerca, meraviglia, fiducia. Intanto c'è da notare che Gesù viene tentato dai
farisei, che cercavano un pretesto per metterlo a morte, dopo che aveva
guarito in giorno di sabato. Brano
quindi che più che sul divorzio è sulla dignità delle persone, sul
progetto di complementarietà relazionale; non dimentichiamoci che in Gv
4, alla Samaritana Gesù dice: «Hai
detto bene: "Io non ho marito". Infatti hai avuto cinque mariti e
quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». E non la condanna. Invito alla relazione, al rispetto reciproco, allo stupore. =================
(Per un approfondimento, invito qui a vedere le tavole di spiegazione di Padre Maggi: https://www.studibiblici.it/SCHEDE%20TEMATICHE/Mc_10%2C17-31_Il%20giovane%20ricco.pdf) In modo sorprendente, ma di grande importanza, Gesù afferma che per avere la "vita eterna" bisogna osservare i comandamenti, ma elimina la prima tavola. Gesù elimina la tavola con i comandamenti caratteristici d'Israele e che gli garantiva lo "status" di "popolo eletto", fondando la differenza e il privilegio rispetto agli altri popoli. Egli elenca solo i comandamenti che sono un attentato all'integrità della vita degli altri. L'evangelista afferma che, per avere la "vita eterna", a Dio non interessa come ci si comporta nei suoi confronti, ma come ci si comporta nei confronti degli altri! A Roma a settembre al convegno
‘Desidero una chiesa povera per i
poveri’ è stato commentato anche questo brano in un modo che non avevo mai
sentito, ma che si colloca bene con il progetto di Gesù che abbiamo visto
prima nella parte finale del cap 9 di Marco: Gesù invita l‘uomo ricco a spogliarsi delle cose
‘giuste’ che fa... non certo perché sbagliate in sé, ma per
l’atteggiamento di fondo: mi comporto bene perché così ho un premio da Dio.
Solo se lascio questo modo consumistico della relazione DIO/uomo e questa
relazione la indirizzo ai poveri e cambio, quindi, prospettiva, allora
potrò seguire Gesù, andare dietro a Lui
nel suo progetto di costruzione di un
regno di terra e cieli nuovi che già iniziano qui: solo amando, donando,
condividendo si ha la pienezza della vita e questa è la Vita eterna. =================
Seguire Cristo non è un
discorso di sacrifici, ma di moltiplicazione: lasciare tutto ma per avere
tutto. Il Vangelo chiede la rinuncia, ma solo di ciò che è zavorra che
impedisce il volo. Messaggio attualissimo: la scoperta che il vivere semplice e
sobrio spalanca possibilità inimmaginabili. Allora capiamo che Dio è gioia,
libertà e pienezza, che «il Regno verrà con il fiorire della vita in tutte le
sue forme» (Vannucci).[2] Approfondimento *Il ricco non capisce che il
cuore dell’uomo è fatto per l’amore infinito, e fintanto che rimane schiavo
delle cose non può che provare delusione e infelicità. * La proposta evangelica non
può essere ridotta a una serie di precetti da osservare, ma è un invito a
uscire dalla propria situazione di presunta sicurezza. *Gesù non si compiace di
presentare le cose difficili. Egli ama l’uomo, e lo vuole libero da ciò che lo
rende prigioniero; la ricchezza appare come un ostacolo insormontabile. *Nessuna condivisione con Dio
è possibile senza condivisione con i poveri.[3] Note [1] Sembra
strano che Gesù, tratti della famiglia solamente in questo brano e in maniera
così dura; è lo stesso Gesù che incontra la samaritana al pozzo e non la condanna per i suoi
‘mariti’? E l’aggiunta di Matteo che
permette il ripudio solo in caso di concubinato come va interpretata? Il brano
di Genesi a cui si fa riferimento cosa realmente dice, quale è la parte umana,
di riflessione e quale la Parola di Dio? Va considerato il testo in ebraico o
quello dei settanta, l’unico considerato ispirato? Non sono domande superflue,
non è un arrampicarsi sugli specchi! Se vogliamo essere Veri non possiamo
esimerci dal farcele.
[2] Citazione in un'omelia di padre Ermes Ronchi http://www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/35634.html |