41° Campo di Comunità Una                   Prea, sabato 10 agosto 2019

"Prendete l'elmo della salvezza"

L'elmo della salvezza è la parola di Dio, da masticare continuamente per poter coglier il gusto dolce che dà alla vita


Per la conclusione del Campo mi sembrano giuste, calzanti, due frasi tratte dalla Lettera agli Efesini, cap.6, versetti 11-20:

“Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, CHE È LA PAROLA DI DIO”.

“Mi sia data la parola per far conoscere con franchezza il MISTERO DEL VANGELO, affinché io possa annunciarlo con quel coraggio con il quale io devo parlare”.


Comincio con l'osservazione che mi pare proprio che dobbiamo sfoltire tante cose dalla nostra vita; tante situazioni ci fanno perdere di vista qual è il bene per noi, ma ancora di più ci fanno credere di essere nel giusto. I nostri riferimenti siamo NOI STESSI, LE NOSTRE COMODITÀ, IL METTERE INSIEME QUELLO CHE CI FA PIÙ PIACERE.

Allora cerchiamo, in questo momento di conclusione di Campo, di mettere come riferimento prezioso il primo faro della nostra vita, LA PAROLA DI DIO.
Parola annunciata e condivisa fra di NOI, annunciata e condivisa con tutte le persone che entrano in contatto con noi nelle azioni che compiamo, nei rapporti di affetto, in ogni momento che viviamo, senza timori e senza reticenze, quali che siano gli argomenti e quali che siano le situazioni.

Intorno a noi, in questo momento storico, come anche in altri momenti della storia, viene portata avanti con grande forza e inaudito impegno la provocazione che vuole svilire, ridurre e rendere ridicolo l'UOMO. Sembra quasi che vivere una vita UMANA sia un atto non più praticabile, un atto che ti rende ridicolo al comune pensare della gente.

Forse alcune volte anch'io ho partecipato, anche solo di cuore, a questi tentativi di rendere il mondo non più a misura dell'UOMO.
Urlare invece che parlare … urlare in famiglia ...esercitare il potere … schiacciare il più debole … negare l'evidenza sempre e comunque ad ogni costo … essere bugiardi, con noi stessi e con gli altri … lasciarsi guidare sempre dall'istinto … non essere più capaci di analisi della mia vita e della vita degli altri che mi sono vicini (esagerando si potrebbe dire che prendo l'ombrello solo se c'è l'allerta e non sono più capace di alzare gli occhi a guardare il cielo) … vivere dipendenti dai media … non poter più fare a meno dei condizionamenti, pensando che la vita sia quella virtuale, magari pensando, come capita, che possiamo dire “rifacciamo”, come in un gioco … non essere più capaci di responsabilità (la colpa è sempre degli altri, anche riguardo alla neve, alla pioggia, alla nebbia) … perdere la sensibilità verso le necessità dell'altro (ricordate l'episodio dei panini calpestati sull'asfalto, panini che venivano portati a quella famiglia che aveva appena preso possesso della casa popolare a Roma?) … E altro … e altro … Parliamo di ambiente e intanto beviamo acqua che ha viaggiato sui camion consumando benzina … non sopportiamo il caldo e il freddo e stiamo in casa in canottiera a 25° d'inverno mentre d'estate teniamo il climatizzatore a 22°....

Ecco che a tutto questo noi non possiamo rispondere che con l'INCONTRO CON LA PAROLA DI DIO.

Penso a quante volte nella vita abbiamo vissuto momenti di preghiera, ad ogni eucarestia alla quale abbiamo partecipato, ai diversi momenti della vita di Comunità, come campi, pellegrinaggi, giornate, catechesi, agli impegni di servizio, alla vita dedicata agli altri (per me vengono a mente i tanti affidi) … EBBENE, ogni momento di questi mi ha lasciato un segno che mi sono portato a casa e che mi è servito come stimolo e come riflessione, che mi sarebbe poi servito per la vita.

Mi viene a mente l'esempio di mia nonna, che non sapeva tutte queste cose che ci diciamo, di essere salvata per grazia ecc. ecc., e però aveva scelto, andando avanti nella vita, di vivere la carità, di vivere il positivo, di costruire, di non tirarsi indietro, di ripartire sempre, fino all'ultimo. E mi sembra che questo sia un esempio da seguire per noi che abbiamo ricevuto così tanti stimoli di riflessione.

Ho immaginato la partecipazione a quei momenti come il portarmi a casa un po' di legnetti, qualche bastoncino che mi fosse utile, un po' come faceva sempre mia nonna quando andava nel bosco, che quando tornava aveva un po' di legna nel grembiule, che serviva per accendere il fuoco per cucinare.
Ho portato a casa tanti bastoncini, di tanti tipi, qualcuno che magari non bruciava nemmeno tanto bene... Tra questi bastoncini dopo un po' di tempo ne ho scoperto uno che era diverso dagli altri, in genovese si dice un “REGANISSO”, un bastoncino di radice di liquirizia... Ebbene, questo bastoncino puoi usarlo come un legnetto qualsiasi, lo puoi far seccare e usare per accendere il fuoco... MA SE LO MASTICHI SENTI CHE È DOLCE E TI ADDOLCISCE LA BOCCA.

Per noi deve essere andata così: CI SIAMO INCURIOSITI DI COSA POTESSE ESSERE QUEL BASTONCINO E L'ABBIAMO ASSAPORATO MASTICANDOLO… E LA NOSTRA BOCCA SI È RADDOLCITA... E QUEL BASTONCINO È DIVENTATO GUSTOSO... E QUEL GUSTO È  DIVENTATO IL SAPORE DI TUTTO CIÒ CHE FACCIAMO...
PER NOI LA PAROLA DI DIO DEVE ESSERE QUESTO, PAROLA MASTICATA, PAROLA CHE DA SAPORE ALLA VITA, IL SAPORE DELL'AMORE!

E allora tutto cambia davvero... lasciate il male, attaccatevi al bene... amatevi con affetto fraterno... stimatevi a vicenda... non siate pigri nel fare il bene... siate uomini di speranza... condividere le necessità degli altri... siate ospitali... vogliate bene a chi vi crea difficoltà... rallegratevi con chi è felice... state vicino a chi piange... non sentitevi più grandi di chi sta accanto a voi... cercate sempre di compiere azioni di bene amando tutti... vivete in pace con tutti, senza amareggiare la vostra vita e quella degli altri... dai a chi ti chiede senza fare classifiche e graduatorie... “ho avuto fame, ho avuto sete, ero forestiero”, “quando, Signore ho fatto questo?”, “quando l'hai fatto a questi miei fratelli più piccoli”, “entra nel mio Regno”...
E poi diamo tempo al nostro DIO. Forse in questi nostri ultimi tempi sarà la cosa che ci riuscirà meglio... Mancano un po' le forze ma non deve mancare lo SPIRITO. Dedichiamo il tempo a quello che non ci sarà tolto!

ESALTIAMOCI DEL BENE CHE NEL MONDO VIENE COMPIUTO. Non facciamoci tentare dalle reazioni negative... Accogliamo chi mette in pratica il VANGELO con le sue opere, credente o non credente che sia... Raccontiamoci le buone opere degli altri... chi lotta per sconfiggere le ingiustizie... chi lotta per salvare le vite in mare... chi parte per paesi e popoli in difficoltà per portare il di più che noi abbiamo e sprechiamo... Eliminiamo dal nostro vocabolario espressioni come “peggio per loro”... “tornino a casa loro”... “cosa vogliono da noi”... “prima noi”... “è un nostro diritto”... “lasciamoli marcire in galera”... “quello lì non lo saluto più”... “me la lego al dito”... “per me è come se fosse morto”...
Vale la pena vivere con l'AMARO IN BOCCA?

Sentiamoci il cuore pieno dell'AMORE CHE GLI ALTRI COMPIONO. Facciamo almeno questo! Non dobbiamo fare altro: facciamo il bene attraverso gli altri tenendoli nel nostro cuore... di questo dobbiamo gioire!

Mettiamocela tutta per essere donne e uomini con il Vangelo dentro... con il sapore di REGANISSO in bocca... Quel sapore noi lo conosciamo... NON PERDIAMO L'OCCASIONE PER RICORDARCELO A VICENDA... TI RICORDI IL SAPORE DI DIO E DELLA SUA PAROLA?