Le parole del Giubileo
In
questo anno giubilare risuonano diverse parole chiave, il cui
significato vero, per noi cristiani, lo si ritrova nella Bibbia.
Cerchiamo di afferrarlo attraverso la lettura di vari brani, presi sia
dai Vangeli che dall'Antico Testamento, ponendoci anche qualche domanda
per la nostra revisione di vita. |
Giubileo
(Lc 4, 16-21)
[16]Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. [17]Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
[18]Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, [19]e predicare un anno di grazia del Signore.
[20]Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. [21]Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
[1]Il Signore disse ancora a Mosè sul monte Sinai: [2]«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese che io vi dò, la terra dovrà avere il suo sabato consacrato al Signore. [3]Per sei anni seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; [4]ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il tuo campo e non poterai la tua vigna. [5]Non mieterai quello che nascerà spontaneamente dal seme caduto nella tua mietitura precedente e non vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di completo riposo per la terra. [6]Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al tuo schiavo, alla tua schiava, al tuo bracciante e al forestiero che è presso di te; [7]anche al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese servirà di nutrimento quanto essa produrrà.
[8]Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. [9]Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell'acclamazione; nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese. [10]Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. [11]Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. [12]Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi.
[23]Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. [24]Perciò, in tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di riscatto per quanto riguarda il suolo. [25]Se il tuo fratello, divenuto povero, vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, cioè il suo parente più stretto, verrà e riscatterà ciò che il fratello ha venduto. [26]Se uno non ha chi possa fare il riscatto, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto, [27]conterà le annate passate dopo la vendita, restituirà al compratore il valore degli anni che ancora rimangono e rientrerà così in possesso del suo patrimonio. [28]Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano al compratore fino all'anno del giubileo; al giubileo il compratore uscirà e l'altro rientrerà in possesso del suo patrimonio.
(Es 23, 10-12)
[10]Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il prodotto, [11]ma nel settimo anno non la sfrutterai e la lascerai incolta: ne mangeranno gli indigenti del tuo popolo e ciò che lasceranno sarà divorato dalle bestie della campagna. Così farai per la tua vigna e per il tuo oliveto.
[12]Per sei giorni farai i tuoi lavori, ma nel settimo giorno farai riposo, perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino e possano respirare i figli della tua schiava e il forestiero.
(Ne 10, 32b)
[...si impegnarono con giuramento a camminare nella legge di Dio, data per mezzo di Mosè, servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i comandi del Signore, Dio nostro, le sue decisioni e le sue leggi. [31]E in particolare:] ... a lasciare in riposo la terra ogni settimo anno e a rinunziare a ogni credito.[1]Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri,
[2]a promulgare l'anno di misericordia del Signore,
un giorno di vendetta per il nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti,
[3]per allietare gli afflitti di Sion, per dare loro una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell'abito da lutto, canto di lode invece di un cuore mesto.
Considerazioni
Misericordia
(Es 34, 5-7)
[5]Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. [6]Il Signore passò davanti a lui proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, [7]che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».
(Is 49, 13-15)
[13]Giubilate,
o cieli; rallegrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il
Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi miseri.
[14]Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato».
[15]Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
(Os 2, 16-18.21-22)
[16]Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.
[17]Le renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acòr in porta di speranza.
Là canterà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d'Egitto.
[18]E avverrà in quel giorno - oracolo del Signore - mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone.
[21]Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore,
[22]ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore.
Considerazioni
Dio si rivela con due attributi: Raham (misericordioso e pietoso) e Hesed (amore e fedeltà).
1. Raham[25]Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! [26]Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». [27]E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. [28]Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. [29]Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. [30]Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. [31]Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. [32]Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
L’idea del pellegrinaggio
è sempre stata importante nel messaggio cristiano e porta con sé almeno tre
prospettive, nelle quali si racchiude il senso della vita e della storia
personale e dell’umanità:
1)
Il
cammino è figura del percorso della vita in cui siamo accompagnati dal Signore
che si fa incontro a noi.
2)
La
meta: il camminare non è una azione a vuoto, ma nasce e trova la sua forza nel
guardare alla meta; il traguardo da raggiungere è il Regno di Dio in noi oggi,
la costruzione del Regno nel mondo intorno a noi, la beatitudine con Dio alla
fine dei tempi.
3) La fatica o meglio la costanza: camminare è faticoso, a volte bisogna stringere i denti per superare le difficoltà che ogni giorno ci propone.
a)
Sempre
più venivano considerate “buone”, cioè azioni meritevoli di indulgenza, le
offerte per i poveri e per le necessità della Chiesa.
b)
L’idea
teologica che ci dovesse essere un tempo di purificazione (purgatorio) per
tutti coloro che non erano pienamente “in grazia di Dio” al momento della
morte; a questo tempo poteva essere applicata così come alla vita terrena la
pratica dell’indulgenza.
[7]Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. [8]Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. [9]Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. [10]Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
L’immagine
della porta mi apre ad alcune possibili riflessioni:
1)
Entrare
Questo è il
primo simbolo che si trova nel rito del battesimo: i bambini vengono accolti
sul sagrato per poter entrare attraverso la porta ed essere accolti dalla
comunità. Il primo sentimento che si esprime è quindi l’accoglienza; il
cristiano è per sua natura accogliente, poiché riconosce nell’altro un fratello
ed in secondo luogo è cattolico cioè appartiene al mondo e non a un suo
particolare luogo.
2)
Uscire
Il cristiano
è sempre pronto ad uscire per testimoniare “il vangelo”; se il cristiano non
annuncia con la sua vita la novità evangelica non risponde alla sua essenziale
vocazione. L’apostolicità e caratteristica determinante dell’essere cristiano.
La visione religiosa cristiana non è intimistica, guarda al mondo e non si
ferma al nostro piccolo mondo
3)
Stretta
e chiusa
Con questi
termini si sottolinea che la porta richiama all’impegno, alla ricerca costante
di rispondere positivamente alla chiamata di Dio, ma soprattutto la porta chiusa
richiama al tema dell’attesa concretamente impegnata a trasformare il mondo.
4)
Attraversare
Cristo è la porta, solo attraverso la sua vita, cioè solo vivendo secondo il suo modello, noi possiamo costruire il Regno voluto dal Padre. Ricorda S. Paolo “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5); allora attraversare significa rivestirsi di quei sentimenti e modi di pensare che furono di Gesù. Decidere di attraversare vuol dire impegnarsi ad amare come Gesù ha amato (Amatevi come io vi ho amato”), impegnarsi a vivere nella verità e secondo la logica di Dio ( “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” Rm 12,2) come Gesù ha fatto; vuol dire soprattutto vivere secondo la volontà di Dio alla quale anche con fatica dobbiamo rivolgerci ("Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia ma la tua volontà" Lc 22, 42).
Per la nostra riflessione