Campo famiglie - San Giovenale di Peveragno

Venerdì 8 agosto 2008
 

Mt. 18. 1-6. 15-22 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: “Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?” Allora Gesù chiamo a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: “In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. […] Se il tuo fratello commette una colpa, va e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all’assemblea; e se non ascolterà neanche l’assemblea sia per te come un pagano e un pubblicano. In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo. In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà: perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: “Signore quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?”. E Gesù gli rispose: “non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.”


 

RIFLESSIONI:
 

° Ecclesia, cioè chiamati da, convocati …

° Autorità: farsi piccoli (fiducia, accoglienza dei doni di Dio e servizio)

° Correzione fraterna (attorno al Vangelo, speranza nel cambiamento, incoraggiamento)

° Comunità, luogo del perdono (accettazione di sé per accettare gli altri, convertirsi insieme, possiamo perdonare poiché perdonati)

° Valore della preghiera comune


 

DOMANDE:
 

Quando mi sono sentito chiamato…da chi?

Quando ho fatto esperienza dei doni di Dio? Vivo un atteggiamento di fiducia con Dio? Come vivo il mio servizio ai fratelli?

Credo veramente nella correzione fraterna in comunità? So accoglierla…donarla?

Come vivo i miei difetti, le mie debolezze? Sono capace di perdono verso colui che mi ha fatto qualcosa di male, mi sento davvero perdonato da Dio e perciò in grado di perdonare il fratello?

Quanto conta per me la preghiera comune con i fratelli?




 

Introduzione:

·ecclesia da ex caleo ovvero chiamare da à la chiesa, la comunità sono una risposta alla chiamata di Dio,una non l’unica. Riflessione su cosa sia la vocazione.

·Autorità: prima occorre fare parte del regno di cui la comunità è segno ed anticipazione: conversione, fiducia filiale nei confronti di Dio, accoglienza dei doni di Dio

·Servire i piccoli, difendere la fede dei piccoli e dei lontani ovvero vivere gòli stessi sentimenti di Dio verso i piccoli

·Correzione fraterna: le parole del fratello sono l’eco delle parole del Padre; nasce dalla capacità di sognare il fratello più bello di quello che già è, la correzione è sempre un incoraggiamento, un accompagnamento del fratello verso la salvezza

·Ultimo passo della correzione è l’amore incondizionato

·Il valore della preghiera comune è che attraverso i fratelli io capisco ciò che è giusto chiedere al Signore

·Perdono: nasce dall’accettazione dei miei difetti e dei miei errori, solo così posso accettare i difetti e gli errori del fratello; la mia capacità di perdonare nasce dall’essere perdonato ed accolto da Dio, solo se incontro il perdono di Dio