35° Campo di Comunità Una                  Prea, mercoledì 7 agosto 2013

Credo in Gesù Cristo...








Le domande fondamentali
Ritengo che nella vita del cristiano alcune domande risultino fondamentali proprio per essere cristiani, domande che fungono da traccia nel nostro percorso. In questo momento per me due risuonano in modo particolare nel mio esame di coscienza: al termine della giornata non mi chiedo se Dio sia contento di me, poiché credo che nella sua misericordia infinita Dio non possa essere deluso da nessun uomo o donna, e pertanto neppure da me; al contrario mi ritrovo a chiedermi quanto io sia contento di Dio, perché è questo il tema della mia revisione personale: ho vissuto la mia giornata nella consapevolezza gioiosa di essere amato da Dio?
Oggi ci ritroviamo di fronte ad un altro interrogativo altrettanto fondamentale per la nostra vita di fede sia personale che comunitaria ed ecclesiale: chi è Gesù per me, per noi?

Il Dio di Gesù Cristo
Nel nostro particolare percorso sul Credo giungiamo ad analizzare la seconda parte, quella che riguarda la figura di Gesù. Questa parte è fondamentale perché la nostra fede riguarda il Dio di Gesù Cristo, ovvero quel Dio che Gesù ci ha rivelato (cfr. Gv 1,18)[1].
Ecco la fondamentale importanza del nostro aderire per fede alla figura di Gesù, a partire dal mistero grande della sua resurrezione da morte e della sua incarnazione nel mondo. Allora per la mia fede e per la fede di ciascuno di noi diventa assolutamente necessario porci quella stessa domanda che Gesù fece ai suoi discepoli: “Ma voi chi dite che io sia?”.

Una breve disquisizione storica solo per rendere chiaro il discorso: in questo nostro Campo abbiamo deciso di soffermarci su quello che è conosciuto come il “Credo apostolico”, quello che più raramente recitiamo nell’eucaristia: ebbene, nel ritmo molto scarno di questa preghiera si ricorda come il Gesù di cui stiamo parlando non è uno qualunque, ma quel Gesù che “patì sotto Ponzio Pilato”, unico personaggio storico di cui si parla in una preghiera della Chiesa. Sì il Gesù di cui si sta parlando è lui, quello condannato a morte e crocifisso dal procuratore romano Pilato che governò la Giudea tra il 27 e il 36 d.C. Tale annotazione viene ripresa nel simbolo niceno–costantinopolitano: una volta chiuso il capitolo delle persecuzioni con l’editto di Milano del 313 di Costantino, ed ancora di più con l’editto di Tessalonica di Teodosio del 380 che rese la religione cristiana la religione ufficiale dell’impero romano, cominciarono le polemiche e le lotte interne al mondo cristiano; le polemiche riguardavano soprattutto la figura di Gesù e mi pare importante sottolineare come, lasciando da parte le dispute teologiche sulla persona e sulla natura di Gesù, una precisa volontà abbia guidato i padri conciliari di Nicea e di Costantinopoli ovvero ribadire che il Gesù, di cui si sta parlando e proprio quello vissuto nel I secolo d.C.

E tu chi dici che io sia?
Dopo questa breve parentesi torniamo al nostro tema, e a tale scopo ci rifacciamo ai tre brani sinottici del Vangelo che riportano l'episodio in cui Gesù chiede “E voi, chi dite che io sia?”. Questi tre brani sono costruiti secondo uno schema molto preciso:

A. Gesù chiede cosa la gente in generale possa pensare della sua missione
B. La gente considera Gesù uno dei grandi profeti di Israele
C. Gesù domanda direttamente agli apostoli cosa loro pensassero di lui
D. Pietro a nome degli apostoli confessa la divinità di Gesù
E. Gesù annuncia la sua passione e morte
F. Gesù ricorda ai discepoli come la sequela richieda l’acoglienza della croce quotidiana

Nel Vangelo di Marco, il primo ad essere stato scritto, la domanda assume una posizione fondamentale da essere addirittura al centro del Vangelo stesso; credo che per la condivisione di oggi nei gruppi sia già abbastanza; proviamo sinceramente e senza risvolti intellettualistici a chiederci e condividerci l’un l’altro come avremmo risposto se la stessa domanda fosse stata posta a noi. È Cristo che ci chiede: "ma tu chi dici che io sia?".
Risposta che porta ad un successivo fondamentale passo nella sequela del Cristo; infatti al riconoscimento da parte dei discepoli che Gesù è il Messia tanto atteso segue l’annuncio della passione a voler ribadire come la logica di Dio non sia quella del potere, ma quella del servizio. Il nostro Dio pur essendo onnipotente, filosoficamente parlando e aggiungo almeno credo, non si dimostra tale, infatti nel Figlio “spogliò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini”.

Alcune possibli risposte
Una volta precisato di quale Gesù si stia parlando, occorre evitare di cadere nella tentazione di leggere la figura di Gesù secondo nostri parametri; qualcuno potrebbe obiettare che è chiaro a tutti chi è Gesù; eppure nel corso della storia alla domanda che sempre risuona nel cuore dell’uomo “E tu chi dici che io sia?” ognuno ha dato risposte diverse a volte contrastanti; ad esempio (qui riprendo una famosa catechesi di don Prospero) Gesù è visto come:

Potremmo rispondere che a noi interessa il Gesù del vangelo, ma tutte queste figure di Gesù pretendono, forse a ragione, di avere dei fondamenti evangelici; potremmo anche cercare il Gesù come ce lo presenta la tradizione della Chiesa, ma proprio la Chiesa ci ha presentato nel corso dei secoli dei Gesù falsati; potremmo ancora dire che credo nel Gesù che questa comunità mi ha presentato, e devo ringraziare Dio per avermi donato questa comunità, perché attraverso lei io oggi posso dire che nonostante dubbi la mia fede resta forte; ma ciò sarebbe molto pericoloso: il pericolo di dipingerci un Gesù fatto su misura per noi, ma in tal modo non si incontra Gesù, ma solo se stessi e quel Gesù anche se molto comodo per la nostra vita alla fine risulta inutile.

Una risposta più interessante potrebbe essere che a noi intriga il Gesù dei santi, ma anche essi ce lo dipingono diverso; però c’è un particolare importante: per tutti i santi Gesù è colui che ha loro cambiato la vita. Allora voglio provare a rispondere che oggi una figura di Gesù ce la disegna il Concilio Vaticano II invitandoci a leggere il vangelo alla luce dei segni dei tempi. Ecco allora alcuni spunti:


Tre segni dove riconoscere Gesù oggi?
A questo punto se davvero Gesù rappresenta Qualcuno, con la q maiuscola, per me, devo vivere l’impegno di cercarlo e di vivere accanto a lui ogni giorno; ma come?

Tre sono i segni che Gesù stesso ci ha lasciato e quindi a rigor di logica sono tre i momenti in cui possiamo andare incontro a Lui:

  1.  Gesù è presente nel fratello che vive accanto a me in particolare nel fratello e nella sorella più povera e quindi più solo; questo è il segno sul quale saremo giudicati perché ogni uomo può giungere al riconoscimento di Dio nel fratello (Mt 25).
  2. Gesù è presente nella sua Parola; questo segno è dato a tutti coloro che anche per curiosità si vogliono avvicinare al messaggio di Cristo, pertanto siamo chiamati anche ad una frequentazione assidua della Parola di Dio per poter vivere alla presenza di Cristo.
  3. Gesù è presente nei segni eucaristici del pane spezzato e del vino versato; è il momento supremo dove siamo invitati come Cristo ad amare gli altri uomini e nessuno ha amore più grande di chi dona la sua vita per il fratello.


Ma Gesù chi dice di essere?
Forse una risposta migliore potremo trovarla nelle parole stesse di Gesù; egli nel vangelo di Giovanni dice: “Io sono la via, la verità, la vita” (Gv14,6); Gesù allora è:



Tre brani sinottici su chi è Gesù

Mc 8,27-38: “Poi Gesù se ne andò, con i suoi discepoli, verso i villaggi di Cesarea di Filippo; strada facendo, domandò ai suoi discepoli: “Chi dice la gente che io sia?” Essi risposero: “Alcuni, Giovanni il battista; altri, Elia, e altri, uno dei profeti”. Egli domandò loro: “E voi, chi dite che io sia?” E Pietro gli rispose: “Tu sei il Cristo”. Ed egli ordinò loro di non parlare di lui a nessuno. Poi cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell'uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse. Diceva queste cose apertamente. Pietro lo prese da parte e cominciò a rimproverarlo. Ma Gesù si voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: “Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini”. Chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e del vangelo, la salverà. E che giova all'uomo se guadagna tutto il mondo e perde l'anima sua? Infatti, che darebbe l'uomo in cambio della sua anima? Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli”. Mt 16,13-28: “Poi Gesù, giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente che sia il Figlio dell'uomo?” Essi risposero: “Alcuni dicono “Giovanni il battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti”. Ed egli disse loro: “E voi, chi dite che io sia?” Simon Pietro rispose: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Gesù, replicando, disse: “Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E anch'io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'Ades non la potranno vincere. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli”. Allora ordinò ai suoi discepoli di non dire a nessuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti, degli scribi, ed essere ucciso, e risuscitare il terzo giorno. Pietro, trattolo da parte, cominciò a rimproverarlo, dicendo: “Dio non voglia, Signore! Questo non ti avverrà mai”. Ma Gesù, voltatosi, disse a Pietro: “Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini”. Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua? O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua? Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l'opera sua. In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il Figlio dell'uomo venire nel suo regno” Lc 9,18-27: Mentre egli stava pregando in disparte, i discepoli erano con lui; ed egli domandò loro: “Chi dice la gente che io sia?” E quelli risposero: “Alcuni dicono Giovanni il battista; altri, Elia, e altri, uno dei profeti antichi che è risuscitato”. Ed egli disse loro: “E voi, chi dite che io sia?” Pietro rispose: “Il Cristo di Dio”. Ed egli ordinò loro di non dirlo a nessuno, e aggiunse: “Bisogna che il Figlio dell'uomo soffra molte cose e sia respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, sia ucciso, e risusciti il terzo giorno”. Diceva poi a tutti: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà. Infatti, che serve all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso? Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli. Ora io vi dico in verità che alcuni di quelli che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio”.


Note

[1] Gv 1,18: “Dio nessuno lo ha mai visto:proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato”