Campo
estivo S. Giovenale di Peveragno
- 8/08/09
Ministerialità nella Chiesa
Matteo
23,1-12
1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 2“Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 6 amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbi” dalla gente. 8 Ma voi non fatevi chiamare “rabbi”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.9 E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10 E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.
Questa
parola di oggi è parola per la Chiesa, tutta, universale, e per
tutti gli uomini. Ma oggi, qui è Parola per noi, per me. Riesco
a mettermi in ascolto, a fare silenzio. A farmi interpellare?
Innanzitutto
un po’ di ambientazione. E’ il vangelo di Matteo,
scritto per una comunità giudaico cristiana del I secolo. E’ chiaro
il riferimento alla condanna di Gesù per i farisei, ma è altrettanto
chiara la riflessione che questa prima comunità cristiana
fa al suo interno”: Stiamo attenti che corriamo lo stesso rischio dei farisei,
di fare gli stessi errori per cui Gesù li ha ripresi e di non farci
servi, come Lui si è fatto Servo.! “ Questo vale nel Primo secolo
, ma vale anche per noi oggi.
Non
sapevo come impostare questa riflessione, ho pensato, ad un approccio più
teologico, poi ad uno più fondato sui documenti del Vaticano II,
ho condiviso questo momento con un mio collega di lavoro, testimone di
Geova. Mi ha portato anche un loro commento a questo brano. Molto interessante,
sono anche loro cristiani, con grandi limiti, ma un grande amore e conoscenza
della Bibbia. Poi rientrato dall’Abruzzo
mi è capitato sottomano un libretto che avevo comprato due anni
fa’
“ Padri e Madri della Chiesa – alle radici della Fede” , ho
cominciato a leggerlo e mi sono detto: ecco la traccia da cui apprendere.
Andiamo alle radici della Chiesa. Questo periodo, non è stato né
l’età dell’oro né dello scontro, ma con un lungo cammino
le varie Chiese, si sono formate una loro identità sia rispetto
al mondo esterno( giudaico, siriano, greco latino)
che a quello interno : cosa accettare, quali ministeri avere, quale Parola
tramandare. Ecco che oltre ai testi canonici abbiamo si
gli apocrifi, ma anche le testimonianze dei Padri e della Madri della Chiesa.
Si vi sono anche donne che hanno autorevolezza, fondata sulla Parola e
sul suo servizio.
Brevemente
vediamo alcuni personaggi, e alcuni scritti. È un commento vivente
storico alla parola che abbiamo ascoltato. Sono uomini e donne di ieri,
interpellati dalla stessa Parola, che si sono confrontati con essa e con
il loro quotidiano , dove hanno tentato di viverla.
Vangelo
di Tommaso
: è un testo apocrifo
il cui testo è stato scoperto nel
Didachè:
testo del I /II secolo con forti connotati liturgici, abbiamo la prima
traccia di una preghiera eucaristica. Si parla di anche di maestri, ma
il ruolo principale è svolto dai ‘ profeti’ ( anche i testi
paolini ne parlano ( RM 16,7- 1 Cor 12,28-30).
Sono i fari delle comunità, si prevede anche che se una comunità
non li ha al suo interno allora c’è una soluzione di ripiego: la
comunità elegga alcuni come Vescovi e presbiteri.Sappiamo
che vi erano molte figure ministeriali più ampie di quelle a cui
siamo abituati. Oggi nella nostre
comunità dove sono i profeti? Che cosa è una
visione profetica “ forse quella di chi vede l’ingiustizia di una società
mal impostata
e ha la visione di un mondo fraterno?
Odi di Salomone:
scritti di una comunità cristiana semitica, probabilmente siriaca,
e questi canti potrebbero essere un esempio di un modo di praticare la
profezia. Misterioso cantore che unisce alla nostra esperienza di chiesa
. la sua, quella della sua comunità, che si manifesta, che profetizza
con il canto e la poesia, l’incontro col Risorto. E’ una delle tante voci
delle Chiese che hanno camminato nel mondo fino ad oggi.
Erma il Pastore: autore
un cristiano di Roma , di nome Erma, nella seconda
metà del II secolo. Il Titolo Pastore si riferisce al protagonista
delle visioni. Un angelo pastore. Il problema che attanaglia Erma e i cristiani
di Roma è : dov’è il fervore
dell’inizio? Perché i cristiani non riescono a viver all’altezza
della loro vocazione, del vangelo ricevuto? – domande che possiamo
farci anche noi oggi!? -. La comunità è
schizofrenica ed annoiata, ha un animo doppio, non unificato ( e noi? E
io?) [uno psicologo a Roma , nel 2002 ad un incontro
di sposi diceva che il cristianesimo è anche un cammino dalla divisione
(diavolo è ciò che divide) all’unità, dal percorso
dal peccato personale , che manifesta la mia divisione interiore, all’unità
del proprio io, che diventa UNO come Dio.] ERMA, viene quindi invitato
dall’Angelo pastore alla conversione; nessuna età dell’oro quindi.,
ma uno stimolo “per tentare di fare
unità delle nostre scelte, personali ed ecclesiali che si mostrassero
schizofreniche rispetto al vangelo che ci convoca e ci guarisce.”
Mettere insieme il sogno ed il quotidiano, senza la prova del quotidiano,
della storia, il sogno è utopia adolescenziale,
e senza il sogno del vangelo il quotidiano rassegnato e cinica agenzia
religiosa.
Abbiamo adesso per
finire tre esempi di testimonianze al femminile.
Tecla di Iconio
( Atti di Paolo e Tecla): “Tecla di Iconio
, protomartire, apostola e vergine di Dio, patì all’età
di 18 abbi, dopo la peregrinazione e il viaggio e l’esercizio delle virtù
sul monte, visse ancora 72 anni.” ( scritto del II secolo proveniente
dall’Asia Minore).Non vuole sposare un uomo in vista
, ne ha rifiutato le avance viene arrestata, Le donne della città,
anche non cristiane, si schierano a suo favore. E? un
esempio di indipendenza femminile, e quando è in pericolo decide
di battezzarsi da solo buttandosi in una fontana,, Poi comunica a Paolo
che andrà ad Iconio e Paolo la manda
ad insegnare la Parola di Dio. Poi si ritira in una grotta a fare vita
ascetica.. Tertulliano nel II secolo ci fa saper
che le donne della sua comunità per rinforzare il diritto ad insegnare
la Parola e a battezzare si appellavano all’esempio di Tecla.Abbiamo secondo
questo scritto e la tradizione di altre chiesa
la testimonianza di questa donna non solo modello di virtù, ma anche
di autorevole ministerialità. Nel IV secolo abbiamo la testimonianza
di una diaconessa a
Seleucia nel santuario dedicato a Tecla. Tale Marthana,
che dirigeva un monastero di uomini e donne.
Perpetua di Cartagine
: fa parte di cinque catecumeni giustiziati nel 203, il 7 marzo
nell’anfiteatro di Cartagine. Viene ricordata
nella prima preghiera eucaristica o Canone Romano tra i santi Perpetua
e Felicita. Abbiamo un suo scritto, di proprio pugno del periodo della
prigionia,; vi sono pagine struggenti sul suo
rapporto col figlio che allatta, e che non può vedere. Poi glielo
danno , ma i nonni lo rivogliono. Lei potrebbe
salvarsi, visto il rango della sua famiglia, ma non vuole fare i riti richiesti
dalla Stato. In un punto del suo scritto dice: “fui
spogliata e fui fatta maschio” : anche se verrà poi interpretato
diversamente vuole dire che davanti alla prova anche se donna ha avuto
un atteggiamento virile:.. viene raccontato poi , nel pezzo scritto dal
catechista di come Perpetua abbia avuto un ruolo fondamentale nella riconciliazione
tra il Vescovo ed un presbitero.
Marcella dell’Aventino:
su
questo colle di Roma tra il IV ed il V secolo ha preso vita un'esperienza
importante nota come il Circolo dell’Aventino. Esperienza nota grazie a
San Girolamo, a cui rimanda e a una particolare forma monastica. . Viene
detto Circolo, perché le persone, non vivono insieme, ma si riuniscono
nelle case di alcuni per pregare e leggere e commentare la Scrittura.
San Girolamo viene avvicinata da questa Marcella ed invitato per la sua
conoscenza biblica. Nell’epistolario tra lui e Marcella
, ne esce un ritratto di quest’ultima,molto forte, di cui lo stesso
Girolamo aveva soggezione. IN alcuni passi dice che è contento di
non essere da lei perché altrimenti il suo sguardo mostrerebbe la
sua disapprovazione a quello che dice e/o spiega. Alcune sue discepole
vanno a Gerusalemme e nel deserto e la invitato
ripetutamente, ma lei risponde che rimane a Roma: il suo deserto è
lì, anche lì c’è il regno di Dio , anche lì
si può vivere nella Chiesa.
Abbiamo poi un'ultima
testimonianza, quella di Afraate, 313
d.C. che ci ricorda come la sua Chiesa (lui è vescovo) di Ninive
Mossoul non voglia adempiere alle direttive del patriarcato che
appoggiava il Regno Persiano: la chiesa di Ninive,
riunita in un sinodo, vescovi, presbiteri, diaconi e tutti i membri della
Chiesa, scrivono che debbono obbedire a Dio piuttosto che a Mammona. E
questo boicottaggio fa si che poi il patriarca è caduto in disgrazia
presso l’imperatore.
Chiesa che ha trovato semplicità per esprimerlo
a parole e fermezza per farlo nei fatti.
E’ stato un veloce
, anche se lungo viaggio agli inizi delle Chiese, ognuno può
trarre da questi flash di testimonianze come all’inizio questo brano di
Gesù fosse più vissuto, di come vi fossero più ministeri
di oggi e di come le donne avessero potestà nella Chiesa. Potestà
data dalla Parola e non dalla comunità. Il Vaticano II ha iniziato
una rilettura della ministerialità nella chiesa. Oggi c’è
forse un rallentamento. Sta anche a noi, a come viviamo il nostro essere
battezzati se da protagonisti , da adulti nella
fede o da meri fruitori di un agenzia religiosa.
Per finire, dopo questo veloce cammino agli inizi della Chiesa un ricordo personale , di quando in seminario, in seconda teologia andai a chiedere a Don Marino Poggi se poteva farmi da padre spirituale. Mi rispose "potrò farti da fratello, se vuoi e se il vescovo accetterà" (non era tra quelli ufficiali, ma Siri non fece alcun problema), e mi citò il brano del Vangelo con cui abbiamo iniziato oggi.