Giornata di Comunità (2a sulla Gaudium et Spes)
1 febbraio 2015


 
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Dopo il pranzo insieme nella sede ASCUR, nel pomeriggio Francesco Fassone ha proseguito il cammino di quest'anno di approfondimento della Gaudium et Spes, cammino iniziato con Marco Gaetano il 30 novembre scorso.

Molto densa di spunti la riflessione proposta. Riprendendo quanto ci aveva detto Marco Gaetano, Francesco ha sottolineato come, con questo documento, per la prima volta che la Chiesa sia riuscita a rapportarsi con il mondo contemporaneo.

Al punto 4 la G.S. afferma che è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e interpretarli alla luce del Vangelo... nella realtà ci sono tante questioni (ideologia "gender", donne come ministri del culto, ecc.) sulle quali la Chiesa "ufficiale" non dà segnali di apertura...

Ma... "lo Spirito soffia dove vuole". Dire che noi cattolici possediamo la verità e gli altri sbagliano è difficile... A volte, anche in quegli aspetti della vita umana che la Chiesa combatte, ci sono i veri segni della presenza di Dio... ". Negli avvenimenti del mondo e nelle aspirazioni degli uomini ci sono i veri segni della presenza o del disegno di Dio" (G.S. n. 11). In questa linea, nel successivo n. 44 il Concilio ci ricorda che è dovere di tutto il popolo di Dio, e soprattutto dei pastori e dei teologi, ascoltare le varie voci del nostro tempo (varias loquelas nostri temporis). .. perché Dio ci parla anche attraverso di esse.

La Gaudium et Spes è il primo documento che tenta di superare il dualismo fra "natura", in sé carente, e "grazia" che salva. 
Vi è una visione nuova, il mondo non è visto come cattivo, ma creato da Dio e teso ad essere riassunto in Cristo. Questo avverrà totalmente alla fine dei tempi, ma avviene già oggi grazie al servizio dei cristiani, il nostro, servizio che deve aiutare gli uomini a vedere e cogliere i segni di Dio nascosti nelle realtà terrene ed umane.

Non più quindi "grazia e natura" in contrasto fra loro, ma la "grazia" nella "natura".
Dio ha voluto diventare creatura, per poter provare gli stessi sentimenti dell'uomo e dimostrare, in maniera umana, che si può vivere in maniera divina!



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