Giornata di Comunità di inizio Avvento
a Pino Soprano e Sottano
29 novembre 2015


 
La giornata si è svolta presso le parrocchie di Pino Soprano (San Pietro di Pino), con la partecipazione alla S.Messa delle 10:00, e di Pino Sottano, con la guida di don Marco Rapetti.

Molto bella la S.Messa, vivace e partecipata, nonostante la frazione di Pino sia piccola e conseguentemente il numero di persone ridotto. E don Marco ci ha accolto splendidamente, spiegando ai suoi parrocchiani chi eravamo e il senso della nostra partecipazione, quello di una giornata di ritiro spirituale, a sottolineare l'importanza dell'Avvento per la Chiesa.

Dopo la S.Messa ci siamo spostati giù alla parrocchia di San Giacomo Maggiore
per il pranzo e il pomeriggio di ritiro.
Chiesa di Pino Soprano

    Messa_1    Messa 2

Arrivo a S.Giacomo  San Giacomo

La bella giornata ci ha permesso di stare un po' a parlare fuori della chiesa, prima del pranzo, vivendo la gioia dell'incontro.

   pranzo 1   pranzo 2


Dopo il pranzo, poco dopo le 14:00 don Marco ci ha guidato in un bellissimo percorso di riflessione e condivisione, che qui cerchiamo di raccontare per quanto possibile.

Che cos’è un ritiro o cosa dovrebbe essere? Un momento importante, dopo quello della Messa, si è già realizzato nella convivialità del pranzo! Ma qui, il Signore dice a ciascuno di noi “Voglio parlare al tuo cuore”.

Dopo aver cantato il canone di Taizè “Maranathà”, Don Marco chiede a ciascuno di noi di esprimere con una parola quello che è il nostro stato spirituale in questo momento, tenendo presente e pensando anche a quello che ciascuno si “aspetta” dagli esercizi spirituali di oggi. Le parole pronunciate sono state molte: grazia, opportunità, amore, speranza, alzarsi, incontro, tenerezza, orizzonte, relazione, avvicinarsi, vigilare, ripartire, accoglienza, esserci, cambiamento, coraggio (sul coraggio Don Marco ci fa notare quante volte nella Bibbia e nel Vangelo venga usata questa parole.), clima, futuro…

Don Marco si è quindi agganciato al senso dell'Avvento e al giubileo che sta iniziando sotto la parola chiave "cambiamento". Il Papa ha aperto l’anno della misericordia avvertendo che il cambiamento non è da fare fuori di noi, ma prima di tutto dentro noi stessi. Oggi siamo qua per dare un cambiamento alla nostra vita, dobbiamo svegliarci! Cambiamento come conversione. Dobbiamo spogliarci delle nostre sicurezze, avere la capacità di adattarsi al tempo  in cui siamo. Oggi noi non siamo a Rivarolo, ma siamo sempre le stesse persone. Lo spazio non ci identifica. La Chiesa ci propone un tempo di Avvento e noi avvertiamo un tempo nuovo. Il tempo è un continuo divenire.
La salvezza è nello sperare, nel riuscire a vedere nell’altro non solo l’apparenza, ma cercare il lui il buono che c’è…e la relazione va bene quando l’altro avverte questo, quando sente la fiducia, l’accoglienza.

Le parole dette all’inizio da ciascuno di noi, prese nel loro insieme, comunicano una cosa: positività.
C’è crescita quando io sono positivo verso la persona con la quale entro in relazione.

Ci viene distribuita una copia della Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia, il “Misericordiae vulnus”.
La prima frase del punto 6 è la seguente: ”E’ proprio di Dio usare misericordia e specialmente in questo si manifesta la sua onnipotenza” (cit. di Tommaso d’Aquino).  Dio è onnipotente perché è misericordioso, è questa l’onnipotenza di Dio; l’autorevolezza di Dio nei confronti dei figli è l’accoglienza! Il Papa ha detto:”Tenete le porte aperte…” Dio è paziente e misericordioso. Pazienza= saper aspettare i frutti. La caratteristica di questa pazienza è la guarigione: “Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia” (Salmo 103, 3-4).
Come vivo io questa esperienza dell’amore di Dio per me
? Il Salmo 146 ci dice:”Il Signore libera i prigionieri, il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto….” C’è una parola nel Salmo che mi interpella personalmente?

La II lettura di oggi si conclude così:”Non dimenticare le regole che Dio ti ha dato”. Le regole sono proprio queste: Lui ti dà la forza per vedere di nuovo, se sei caduto ti riprende su… queste sono le regole di Dio.

E’ importante  accorgersi delle situazioni interiori in cui c’è bisogno di chiedere: “Ridammi la vista per vedere i bisogni di chi mi sta vicino …” A questo punto, Don Marco ci invita a riflettere sulla domanda:Nella mia vita c’è stato un momento in cui ho avvertito la misericordia di Dio?”, e poi a condividere brevemente le risposte con i fratelli.

Le condivisioni sono state queste:
  • L’aiuto che trovo in gruppo nelle condivisioni degli altri, lì trovo la misericordia di Dio e l’aiuto per me.

  • Quando ho incontrato la comunità, che mi ha dato le parole del Signore.

  • Nei miei 12 anni di solitudine.
  • Tante volte. Ma adesso che sono fisicamente lontano dai fratelli la sento tutti i giorni.
  • A volte la sera, quando facendo l’esame di coscienza, riesco a presentare a Dio le mie meschinità e ad addormentarmi come solo da bimbo riuscivo a fare.
  • In un periodo in cui non ero vicino a Lui. Ma Lui era vicino a me e me ne sono accorta dopo.
  • Tutte le volte che vado alla preghiera del giovedì e mi sento accarezzato da Dio.
  • Quando sono rimasto solo e ho avuto la forza di non impazzire.
  • Il Signore risana il mio cuore e fascia le mie ferite.
  • Quando ho scoperto il tempo del silenzio e sento che Lui è lì.
  • Quando guardo i miei nipoti.
  • Quando mi sono sentita presa per mano e tirata fuori da una brutta situazione.
  • Nel sorriso di una persona che non conoscevo, nel quale ho intravisto il volto di Dio.
  • Quando ho bisogno di pace e Dio mi coccola.

Don Marco ci parla anche dell’Enciclica del Papa  “Laudato sii” e dell’ecologia, non solo materiale, ma anche spirituale. C’è  anche un’ecologia dell’anima che passa attraverso le cose. Qual è il mio primo pensiero al mattino quando mi sveglio? Per chi è? E’ importante mettere ordine dentro di noi e nel nostro tempo, dare priorità alle cose più importanti.

 riflessione 1  riflessione 2
Don Marco rimane poi a disposizione per chi volesse parlare con lui o riconciliarsi e ci lascia una ventina di minuti per riflettere sui punti 7 e 8 della “Misericordiae vulnus" e ci lascia alcuni spunti: l'attenzione al tuo tempo, ricordarsi che la prima cosa è la giustizia, nel senso di rispetto dei diritti di tutti, riflettere sul viaggio del Papa in Africa e cioè sul coraggio di partire, nonostante i pericoli e i consigli degli altri.

Infine ci si ritrova per un canto insieme, il Padre Nostro e la benedizione finale!

(Sintesi di Ornella)


Una bellissima giornata di arricchimento spirituale, che ci ha fatto ritrovare o ha rafforzato la voglia di partire!!!
Grazie al Signore e a Don Marco Rapetti!


Buon Avvento 2015 !!!!