Pellegrinaggio di Comunità Una in Emilia

nei luoghi della memoria e dell’impegno (1-2 maggio 2010)


La prima tappa è a Campegine, a visitare la casa dei fratelli Cervi. Eccoci tutti davanti all’ingresso della cascina.

La nostra guida, Mirko, uno storico preparatissimo, ci ha fatto conoscere la vita quotidiana della famiglia Cervi, l’innovatività che mettevano nel lavoro agricolo, la passione per la cultura, l’unità e democraticità della famiglia… e la passione per la libertà… scontratasi con la ferocia dei repubblichini, che il 28 dicembre del ’43 uccidono tutti e 7 i fratelli maschi.
 


(Il trattore e il mappamondo, comprati dalla famiglia nello stesso giorno, segno della innovatività del lavoro e della passione per la conoscenza e la cultura, nel senso più ampio)

Pranzo al sacco nel parco attorno a Casa Cervi, in allegria e armonia.

Poi a Mantova. Gran giro in battello sul Lago di Mezzo e sul Mincio. Bello il profilo della città e bella la natura.

Un giro a piedi per Mantova...


(La Torre della Gabbia... oggi priva di clienti...)

...e poi a Bologna, per cena e pernottamento in un bell’albergo. Domenica mattina visita alla Stazione di Bologna, per ricordare le vittime dell’attentato del 1980, nei luoghi dove ha sostato in preghiera anche papa Giovanni Paolo II.


Poi a Sammartini, ad incontrare una Comunità Cristiana molto viva con la quale abbiamo già avuto diversi incontri in passato.
 

Abbiamo partecipato alla loro Eucarestia domenicale, vissuta intensamente.

Nel pomeriggio un incontro vivo, cordiale e amicale con tre pilastri della Comunità “le famiglie della Visitazione”. Si è parlato della loro forte attenzione a riscoprire e valorizzare i tesori del Concilio Vaticano II, ma anche dell’importanza che il Vangelo non sia una “religione” per iniziati, ma parli all’uomo comune. Da qui anche l’impegno civile per la riscoperta della Costituzione Italiana, frutto dell’incontro ad altissimo livello tra culture anche diverse. Il tutto vissuto con la preghiera (Messa quotidiana alle 5:30, lodi, ecc.) e con numerosi impegni di solidarietà che nel tempo si sono adattati alle diverse esigenze, casa di accoglienza per malati di AIDS, cooperativa sociale per dare lavoro a persone con difficoltà, “scuola paterna”, e anche attività in paesi lontani, come Palestina e Tanzania.

E infine la visita al Campo di Concentramento di Fossoli, dove una giovane ricercatrice di Storia ci ha ricordato quei tristi momenti, in cui l’odio razziale e politico hanno fatto a pezzi i sentimenti di umanità, con persone trattate bene qui, ma per essere poi mandate nei campi di sterminio nazisti. Una lezione da non dimenticare mai…