Comunità Una Rivarolo

Campo estivo - San Giovenale di Peveragno
giovedì 9 agosto2012

La testimonianza cristiana



 
 

Dal Vangelo di Giovanni

Capitolo 15
[18]Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. [19]Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. [20]Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. [21]Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. [22]Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. [23]Chi odia me, odia anche il Padre mio. [24]Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. [25]Questo perché si adempisse la parola scritta nella loro Legge: Mi hanno odiato senza ragione.  [26]Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; [27]e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
Capitolo 16
[1]Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. [2]Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. [3]E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. [4]Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato. 


 

Una lettura

Per iniziare una riflessione sulla testimonianza cristiana, leggiamo un pezzo della "lettera a Diogneto", un breve scritto in greco che un ignoto cristiano della prima metà del II° secolo rivolge a un amico per spiegare e difendere la nuova fede cristiana. Nel brano che leggiamo l'autore in sostanza dice cosa caratterizza i cristiani rispetto agli altri uomini non cristiani.
 
 


V. 1. I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. 2. Infatti, non abitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale. 3. La loro dottrina non è nella scoperta del pensiero di uomini multiformi, né essi aderiscono ad una corrente filosofica umana, come fanno gli altri. 4. Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. 5. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. 6. Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati. 7. Mettono in comune la mensa, ma non il letto. 8. Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne. 9. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. 10. Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. 11. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. 12. Non sono conosciuti, e vengono condannati. Sono uccisi, e riprendono a vivere. 13. Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano. 14. Sono disprezzati, e nei disprezzi hanno gloria. Sono oltraggiati e proclamati giusti. 15. Sono ingiuriati e benedicono; sono maltrattati ed onorano. 16. Facendo del bene vengono puniti come malfattori; condannati gioiscono come se ricevessero la vita. 17. Dai giudei sono combattuti come stranieri, e dai greci perseguitati, e coloro che li odiano non saprebbero dire il motivo dell'odio. 

VI. 1. A dirla in breve, come è l'anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani. 2. L'anima è diffusa in tutte le parti del corpo e i cristiani nelle città della terra. 3. L'anima abita nel corpo, ma non è del corpo; i cristiani abitano nel mondo, ma non sono del mondo. L'anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile; i cristiani si vedono nel mondo, ma la loro religione è invisibile. 5. La carne odia l'anima e la combatte pur non avendo ricevuto ingiuria, perché impedisce di prendersi dei piaceri; il mondo che pur non ha avuto ingiustizia dai cristiani li odia perché si oppongono ai piaceri. 6. L'anima ama la carne che la odia e le membra; anche i cristiani amano coloro che li odiano. 7. L'anima è racchiusa nel corpo, ma essa sostiene il corpo; anche i cristiani sono nel mondo come in una prigione, ma essi sostengono il mondo. 8. L'anima immortale abita in una dimora mortale; anche i cristiani vivono come stranieri tra le cose che si corrompono, aspettando l'incorruttibilità nei cieli. 9. Maltrattata nei cibi e nelle bevande l'anima si raffina; anche i cristiani maltrattati, ogni giorno più si moltiplicano. 10. Dio li ha messi in un posto tale che ad essi non è lecito abbandonare.
 


 

Sette punti per una riflessione

1. Chi?
“Lo Spirito mi renderà testimonianza e anche voi mi renderete testimonianza” (Gv 15,26-27)

La testimonianza è opera dello Spirito, il primo compito dello Spirito e diventa nostro impegno solo a seguito dell’azione dello Spirito: a noi spetta il compito di essere occhi, mani e piedi per l’esprimersi dello Spirito nel mondo. L’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio è naturalmente ed essenzialmente testimone di Dio nella sua umanità; occorre la sola disponibilità ad essere strumenti intonati nelle mani di Dio.

2. Che cosa?
“Egli mi glorificherà…” (Gv 16,14)

Siamo chiamati a testimoniare l’avvento del Regno con le nostre personali scelte di vita: un amore credibile capace di superare l’egoismo, una gioia profonda che non lasci spazio alla tristezza, una speranza indomita che sconfigga la disperazione che ci prende nei momenti di crisi, il rapporto fraterno riconoscendoci tutti figli di un unico Padre, la pace figlia di una riconciliazione profonda con gli altri uomini e con il creato,…

3. Dove nasce la testimonianza?

4. Come?


5. Dove?
“Se il mondo vi odia sappiate che prima di voi ha odiato anche me” (Gv 15,18)

Il luogo dell’azione di testimonianza non può che essere il mondo che diventa la reale misura della nostra coerenza: il mondo ha odiato il Cristo, quindi quanto più la testimonianza sarà coerente con quanto vissuto dal Cristo, tanto più il mondo avrà motivi per odiare i cristiani. Ma qui occorre cogliere cosa si intenda con il termine “mondo” per non incorrere in fraintendimenti: qui Giovanni non intende la creazione, che per noi cristiani, cosi come per gli ebrei, rimane buona (“Dio vide che era cosa buona” cfr. Gn 1); l’espressione qui va a indicare quella struttura corrotta del peccato che rifiuta il messaggio di Dio e, a volte, pare opprimere l’umanità. Di fronte a tutto questo non si deve temere: “abbiate fiducia: io ho vinto il mondo” (Gv 16,33); deve nascere sempre più forte la consapevolezza di essere dei salvati (“non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo” Gv 15,19) con il peccato che si riduce ad un incidente di percorso che mi allontana da Dio, ma non distrugge il rapporto con Lui (vocazione ed opzione fondamentale).

6. Quando?
“Quando verrà il Consolatore,… anche voi mi renderete testimonianza” (Gv 15,26-27)

Il tempo della testimonianza è il tempo dello Spirito, ovvero con l’evangelista Luca diremo che è “oggi”; per il cristiano impegnato nel mondo non esiste passato né futuro, ma solo la concretezza del presente. Di qui sorge inderogabile la spinta all’impegno politico nell’oggi nella prospettiva finale del Regno di Dio.

7. Per quale scopo?
“Perché credendo, abbiate la vita nel suo nome” (Gv 20,31)
Il fine della testimonianza è la salvezza degli uomini, la gioia piena alla presenza di Dio.
 

Una preghiera

Concludiamo riportando una preghiera che fa parte di un vecchio documento della Comunità, scritta molto tempo fa da don Prospero, e che indica molto bene alcune linee guida per la nostra testimonianza personale.
 


Salvami dalla doppia faccia, Signore: una per essere simpatico a Te e l’altra per essere simpatico agli altri. Fa di me, Signore, una persona unica, sempre identica a se stessa, liberandomi dalla tentazione del camaleonte, che cambia ogni volta colore per adeguarsi all’ambiente! Salvami da questa società dove c’è solo quello che si tocca, dove si crede solo a quello che si vede, dove conta solo chi conta con i suoi conti in banca all’estero. 
Insegnami a testimoniare con gioia, davanti a chi mi compatisce, il mio dialogo con l’Invisibile che sei Tu, il mio dialogo con l’invisibile che abita nel cuore del “barbone”, dello scienziato, dell’Eucarestia, dell’amico, del politico e del mafioso.
Insegnami a sventolare sempre la stessa bandiera in questo mondo dove l’Amore viene considerato una imperdonabile debolezza, dove l’affetto diventa un bisogno privato, dove solo una bramosa sessualità manifesta l’eterna giovinezza vincente della persona, dove la tenerezza è meritata soltanto dai belli e dai simpatici. 
Insegnami a manifestare con fierezza davanti a un mondo inaridito, il fiore sempre fresco della mia fede nell’Amore, che conta per me più del denaro contante. Signore Gesù, in questo mondo dove la Giustizia è considerata una favola, insegnami a manifestarmi inseguitore scrupoloso della giustizia: dalla restituzione del resto eccessivo della spesa, alla scelta dei prodotti di quelle ditte e di quelle banche che non commerciano in armi: la mia sarà solo una goccia, ma il mare non è forse fatto di tante gocce? In questo mondo dove la cosa più sicura, la morte, è la più taciuta, insegnami a parlare serenamente della vita oltre la morte a scuola, sul lavoro, in casa, allo stadio, come speranza e coraggio per la vita prima della morte! Donami di sentire dentro che il disagio per qualunque sguardo sarà sempre meno amaro del disagio davanti al tuo sguardo!
Concedimi, Signore, anzi, l’ambizione di essere anch’io, come Te, disprezzato nel mio ambiente, nel mio lavoro e forse anche nei miei parenti per la mia fede in Te e nell’Amore: allora sarò più sicuro di essere dalla tua parte, la parte della Croce!

 “Mi sarete testimoni fino all’estremità della terra”. 
Tu ci vuoi tutti testimoni. Oggi, qui e dovunque. Signore Gesù! Oggi ho capito che tu parli attraverso le mie labbra. Tu manifesti la tua volontà attraverso il mio comportamento. Mi sento come se io portassi sempre la divisa del credente, come un vigile urbano nella sua uniforme, che, comunque si muova, indica a tutti i veicoli la giusta direzione del traffico. Mio figlio, i miei amici, i miei colleghi sul lavoro, tutti quelli che mi conoscono come credente sanno che io ho ascoltato la tua Parola e mi guardano per vedere come mi comporto. Io sono osservato sempre e i segnali che sto dando vengono raccolti come tuoi segnali.
So che cosa vuol dire desiderare di far fare bella figura alla mia famiglia. So cosa vuol dire stare attento perché i miei figli abbiano da me sempre un buon esempio: ecco che io vorrei sentire così dentro di me l’ambizione di farti fare sempre bella figura! Donami di vivere trepidante perché nessuno possa cogliere dai miei passi, dai miei gesti, dal mio stile, un’indicazione sbagliata, perché sarebbe come se facessi sbagliare Te! Fammi sentire in ogni momento la responsabilità del messaggio che porto in cuore. Il mio stile sul lavoro, l’impegno nella scuola, l’atteggiamento con la mia ragazza, lo stile del dialogo in famiglia, il mio modo di guidare l’automobile, il vocabolario della mia conversazione, possono sempre essere gesti capaci di essere considerati tuoi gesti!
Insegnami a verificare ogni sera, nel momento nascosto e preziosissimo del mio esame di coscienza, i momenti in cui il mio buon esempio ha seminato il tuo Vangelo, le situazioni in cui la mia vita è stata di scandalo per chi mi stava accanto. E quando io stesso non sapessi come muovermi nel mio cammino, donami l’umiltà e la luce indispensabili per guardare la tua Chiesa santa, alla quale, più che a tutti, hai detto: “chi ascolta voi ascolta me!”. Rendici eco fedele della tua Parola! Paralizza le mie labbra e i miei passi quando una parola e un gesto deformassero la tua voce e il tuo volto, che i fratelli leggono nella mia voce e sul mio volto!