Un vangelo sentito mille volte …. eppure ricchissimo di spunti di
riflessione, … anzi… di messaggi diretti che, se crediamo in Gesù
il Cristo, non ci possono lasciare freddi ….
La storia di un incontro con Gesù che sconvolge la vita di una
donna e di un paese intero …
Ripenso a quando Pietro dice a Gesù: “Tu solo hai parole di
vita eterna”. Anche qui Gesù ha parole di vita eterna.
Quando Gesù comincia a parlare con la samaritana, lei è come se fosse in uno sgabuzzino buio … ma le parole di vita eterna di Gesù scoperchiano lo sgabuzzino. È come se la luce entrasse di botto … Lei molla tutto, lascia la brocca. Non ha ancora la certezza che lui è il Messia! Ne ha solo il sospetto! Ma tanto basta. Caspita!, mi sbaglierò, ma se questo qui è il Messia, chi se ne frega della brocca dell’acqua!
Ma riprendiamo il brano dall’inizio, cominciando dalla prima parte: Rivedo la scena … mezzogiorno in Samaria, fa caldo, un caldo soffocante, questo è l’unico pozzo dove si può prendere acqua, …. Gesù ha sete,… la donna ha sete. … Gesù non si fa scrupolo di chiedere acqua a lei che è donna, e samaritana per giunta… Lei non gli dà l’acqua e risponde in modo antipatico e polemico. … Gesù però non si ferma davanti al rifiuto, ma rilancia un’offerta che va a colpire in pieno la sete profonda della donna, anche se lei non se ne rende conto e tira avanti una vita stanca, in fondo insoddisfatta, dove quel che conta è soddisfare le piccole seti quotidiane … “Se tu conoscessi il dono di Dio … tu stessa glie ne avresti chiesto”. ….
Già qui c’è da pensare un sacco e rivedere la nostra vita in trasparenza:
• la mia disponibilità a chi mi chiede da bere ….
• la disponibilità di Gesù, sempre, anche davanti
al mio rifiuto ….
• la mia sete profonda che ho e faccio finta di non sentire …
• la mia poca fiducia che Qualcuno possa estinguere la mia sete
…
• il mio contentarmi di soddisfare i bisogni quotidiani, le piccole
voglie di ogni giorno …
• se io aprissi gli occhi davanti a Gesù che mi chiede da
bere!!
Quello della sete è il primo e più importante tema di questo brano, praticamente legato a filo doppio alla questione della stanchezza … Gesù è stanco e pure la samaritana è stanca …. però Gesù, sotto la sua stanchezza fisica, ha uno scopo, una direzione, una speranza. Gesù sa di avere alle spalle il Padre, quel Padre di cui lui vuole fare la volontà, quel Padre che non abbandona mai, mai, mai. E il Padre è quello che può dare a Gesù riposo e Gioia. Questa è la sua grande speranza. Invece la samaritana ha una speranza piccola piccola: si preoccupa dell’acqua da prendere, e poi, quando discute con Gesù, si preoccupa del monte su cui pregare …. e soprattutto si preoccupa di evitare domande scomode sulla sua vita privata …
E noi? Non è vero che anche noi troppo spesso ci contentiamo
di soddisfare tante piccole seti, tante vogliuzze qua e là, sperando
di trovare un briciolo di appagamento, … e invece, anche quando appaghiamo
queste piccole seti, siamo ancora insoddisfatti, stanchi cronici, delusi.
…
A volte, anche in campo spirituale ci contentiamo di soddisfare piccole
stupide seti … Quante volte mi sono accorto che la mia preghiera era concentrata
esclusivamente sul chiedere a Dio di liberarmi dalle mie piccole debolezze
che mi davano fastidio, quelle che mi ritrovavo a confessare e che mi facevano
rendere conto di quanto sono mediocre … E alle volte, dopo la comunione
eucaristica, mi rendevo conto di questo e pensavo: ma è mai possibile
che, con Gesù dentro di me, io stia ancora a guardare solo le mie
debolezze e a piangermi addosso, invece di esultare per avere Dio come
inquilino?
Abbiamo nascosto a noi stessi che abbiamo una sete più profonda
… (ricordate il salmo “o Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco. Ha
sete di te l’anima mia, come terra deserta, arida, senz’acqua.”) … forse
perché non abbiamo fiducia che Qualcuno ci possa estinguere questa
sete… Scemi! Se aprissimo gli occhi del cuore! Se capissimo che possiamo
veramente desiderare una vita eterna, una pace duratura, una gioia piena!
… Non sarà, in questa Quaresima, il momento che cominciamo ad osare
di più, ad accorgerci che il dono di Dio è immensamente più
grande delle nostre attese? …. <<Se tu conoscessi il dono di Dio
e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti
chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva>>.
E veniamo al seguito di quest’incontro: Gesù mostra di
conoscere la donna nel profondo, ma senza parole di rimprovero. E inizia
un dialogo tra loro due, che di colpo cambia la vita della donna …. “Sono
io, che ti parlo” … Caspita! La conoscenza teorica delle scritture
è sostituita dall’incontro personale … e lei lascia la brocca e
va in città a chiamare la sua gente … che cambiamento di prospettiva:
da una piccola sete ad una grande sete, da prendere un po’ d’acqua per
la giornata a trovare il Messia!
E noi? Pensiamoci un po’:…
• Gesù mi conosce, ma non mi condanna …me ne rendo conto? O quando prego mi maschero per sembrare più bello sperando di fregare lui … e me? mi metto in dialogo con Lui? … o preferisco chiedere, invocare, senza mettermi in gioco?
• sono pronto a lasciare la brocca in terra per andare a fondo in qualcosa di grande che mi pare di aver scoperto? …
• qual è il mio desiderio di un incontro personale col Cristo?…. Ho nei miei ricordi un incontro, una scoperta, magari quella volta … Ricordate Elia che cerca Dio nel vento impetuoso, nel terremoto, nel fuoco, nel temporale … e poi si copre il volto quando sente “il mormorio di un vento leggero”? Quanto sono disposto a fare silenzio davanti a un soffio leggero, a far tacere ogni tanto la mia testa per sentire la voce di Dio che mi parla dentro, “in un soffio di silenzio” ? … Se continuo a far rumore col cevello, sarà ben difficile sentire quel mormorio leggero! Ricordate la canzone di George Harrison “Mio dolce Signore … voglio veramente vederti … davvero ti voglio conoscere … voglio veramente farti vedere che non ci vorrà troppo tempo” … Io questo tempo ce lo voglio investire, perché è troppo importante per la mia vita!
All’interno del dialogo c’è un terzo punto che è troppo importante sottolineare. Ed è la frase di Gesù: “l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” …
• Importante ripensare non solo alla mia sete di Dio, ma anche a quelle volte in cui sento di essere stato dissetato da Lui … magari attraverso un’altra persona che, dissetata da Dio, diventa per me sorgente …
• Chi è stato, nella mia vita, che mi ha dato questa testimonianza? che mi ha portato un po’ dell’acqua viva di Cristo? Per me forse la Fausta … lo sentivo che lei a quell’acqua ci beveva di continuo …
• Forse, chissà?, qualche volta riesco ad essere io stesso rubinetto che porta al fratello l’acqua che fa vivere una vita vera …
• Forse, il mio incarico più grande, come uomo e cristiano, è
essere rubinetto di Cristo … Chissà che non possa essere un altro
pallino da metterci in cuore per questa Quaresima ….