La
domenica di Pentecoste è tradizionalmente il giorno prescelto per la
Festa della Comunità, anche se, negli anni, più volte abbiamo dovuto
anticipare o posticipare la Festa per motivi contingenti. Un tempo era
festa di tutta la Comunità, con il Gruppo Famiglie ma anche con i
gruppi dei giovani e Monesi, mentre poi, col passare degli anni, ha
coinvolto solo il Gruppo Famiglie.
Quest'anno lo Spirito, attraverso la voce di fratelli e sorelle, ci ha suggerito di vedere se don Prospero, il fondatore della Comunità Una, ci faceva il regalo di partecipare alla giornata. Ne è stato felice, ed è stato per noi un grande dono, e non l'unico di questa festa, che abbiamo tenuto nei locali dell'Associazione "Don Lino ai Bröxi". Prima di pranzo abbiamo ascoltato la testimonianza di Svetlana, ospite di Silvia e Claudio, fuggita da Odessa dopo tre mesi di guerra. Una testimonianza importante per noi, per capire più da vicino quanto la guerra sia brutta, quanto faccia paura sentire il boato delle bombe e il fragore di edifici che cadono, specie dopo che questo va avanti per mesi. La testimonianza è stata fatta in due tempi, interrotta circa a metà dall'arrivo di don Prospero e dei Menegatti, una coppia di fratelli carissimi che non si vedevano da tempo, ma che fanno parte della nostra storia. Alla fine della testimonianza anche l'arrivo di un'altra coppia, da Finale Ligure, i Benini. Il
pranzo condiviso è stato, come sempre, un tempo di festa e di
condivisione. Alla fine del pranzo è arrivata un'altra coppia della
Comunità, i Franzi: Massimo, diacono attivo nella parrocchia di
Rivarolo e assistente spirituale della Stella Maris, con la moglie
Annamaria. Massimo ha fatto anche da supporto a don Prospero nella
successiva celebrazione eucaristica.
Dopo
il pranzo, a grande richiesta una foto di gruppo, anzi due, perché
inevitabilmente qualcuno è rimasto fuori nella prima e nel frattempo
era arrivato anche Massimo Dalla Giovanna, del gruppo Monesi.
Il pomeriggio è stato tutto incentrato sulla lunga celebrazione eucaristica, assistito da Massimo Franzi e da Gianni Russotto, suo vecchio compagno di seminario. Nessuna catechesi, ma una riflessione corale, stimolata da don Prospero, sui valori positivi dell'esperienza della vita in Comunità, una riflessione che non si limitava al ricordo del passato ma che si proiettava anche nel futuro, certamente del futuro nostro ma anche dei giovani. Un ringraziamento al Signore dei doni ricevuti e una preghiera per il futuro. Le testimonianze sono state di Carlo, Claudio, Silvia, Andrea Benini e Gianni Russotto, che ha legato la sua esperienza nella Chiesa italiana con quella vissuta in Cile. Nelle foto diversi momenti, dalla preparazione dell'eucarestia alle testimonianze e alla liturgia della parola. Dopo, nell'intensità della celebrazione, non si sono più fatte foto.
Siamo davvero grati al Signore di tutto il cammino che ci ha fatto fare, e anche di questa giornata intensa.
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