Domenica
17 ottobre abbiamo tenuto il primo incontro di Comunità dopo l'estate,
con la viva speranza che non si abbiano più vicende come la seconda
ondata di pandemia dell'anno scorso, che ci aveva costretto a fermare
tutto fino all'inizio dell'estate. Eravamo in 16 a pranzo e in 19 nel
pomeriggio. Anche questa volta ci siamo affidati a Claudio Orsi per offrirci degli spunti di riflessione dopo il pranzo, a cui è seguito un tempo altrettanto lungo di condivisione personale. Un canto e il Padre Nostro hanno concluso l'incontro a metà pomeriggio. Sì, una bella giornata, non superficiale, profonda, con densi momenti di condivisione, di fraternità, di famiglia. |
Dopo
la Messa in parrocchia ci siamo fermati un bel po' fuori del Centro "Il
Mosaico", al sole, per accoglierci e riincontrarci, condividendo la
vita degli ultimi mesi. |
Verso l'una ci siamo trasferiti all'interno per il pranzo "al sacco", condividendo ancora, comunque, la nostra vita quotidiana. |
Nel pomeriggio, la riflessione di Claudio Orsi che, seguendo anche le indicazioni emerse dall'incontro della Segreteria, è stata ancora legata alle parole di papa Francesco. Le parole scelte da Claudio sono state quelle pronunciate dal papa in occasione dell'apertura del Sinodo, soffermandosi su tre parole guida, "comunione", "missione" e "partecipazione", su tre pericoli, "formalismo", "intellettualismo" e "immobilismo", e su tre opportunità, "Chiesa sinodale", "Chiesa dell'ascolto" e "Chiesa della vicinanza". L'invito di Claudio è stato quello di riflettere su questi punti anche sostituendo alla parola "Chiesa" la parola "Comunità", soprattutto per rivedere come contribuire ciascuno alla vita della Chiesa e della Comunità in modo da costruire rapporti più vivi di fraternità e di comunione. |
Dopo la riflessione di Claudio ed alcune brevi condivisioni, molto bello e significativo è stato l'intervento di Gianni Russotto, il quale, agganciandosi all'argomento del cammino sinodale della Chiesa rilanciato da papa Francesco, ha in sostanza fatto una lunga condivisione, accalorata e commossa, sulla sua vita nella Chiesa e nella società civile, italiana e cilena, spinta dalla passione di contribuire a realizzare il sogno di Gesù espresso a Nazareth, quando legge il brano di Isaia, e cioè "annunziare ai poveri un lieto messaggio, proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; rimettere in libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore", sogno poi affidato a tutti i suoi discepoli dopo la risurrezione: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch'io mando voi». Ed è certo che la sua condivisione è stata uno stimolo molto forte per ciascuno di noi per aprire il cuore e rispondere meglio a questo sogno di Gesù. |