Dopo
l'incontro del 27 settembre dell'anno scorso, si sperava di poter
riprendere sistematicamente le attività della Comunità, ma a metà
ottobre 2020 la seconda ondata della pandemia ha costretto a fermare
tutto quello che avremmo potuto fare "in presenza", lasciando, per
fortuna, i contatti telefonici e in Internet. Solo ora, dopo l'inverno,
tra il calo dei contagi e, soprattutto, le vaccinazioni, siamo riusciti
a ricominciare a vederci... con l'incontro di fine anno 2020-2021. Una giornata di incontro, di festa, di voglia di ricominciare a vederci e di condivisione... di ripartenza. Abbiamo cominciato la giornata partecipando, quelli che potevamo, alla S. Messa delle 10 a Trasta, dopo di che ci siamo incontrati, finalmente dopo ben 9 mesi, sul sagrato della chiesa (foto di lato), forse un po' psicologicamente ammaccati ma ancora in piedi. L'incontro si è svolto anche stavolta nei locali della Società Operaia di Trasta, che garantisce gli spazi necessari per incontrarci e muoverci. Qui sotto due foto dell'accoglienza reciproca nel giardino della Società. Claudio, con la sua lunga barba, sembra un senza-fissa-dimora raccolto alla stazione... e invece è un fratello sempre presente da circa 40 anni. |
Ci siamo poi trasferiti nel salone per il pranzo, anche questa volta evitando di girare tra le persone e
condividere il cibo, ma mantenendo il clima di allegria e fraternità. Alla fine un semplice brindisi per festeggiare con tanto affetto i recenti 50 anni di matrimonio di Ornella e Claudio. |
Dopo
il pranzo, alle 14:00, si è iniziata una condivisione di gruppo,
guidata, per così dire, dalla riflessione preparata da Claudio Orsi,
ancora legata alle parole di papa Francesco pronunciate lo scorso anno
dopo l'esplosione della pandemia, ma arricchita da lunghe condivisioni
personali, soprattutto legate alla esperienza, personale e familiare,
avuta con il Covid-19 da fine ottobre e per quasi tutto novembre.
Un'esperienza che porta a dire che la parola chiave del nostro agire
futuro debba ancora essere "fraternità", una parola da vivere,
innanzitutto, e da trasmettere nei nostri ambienti, da portare per il
mondo con la nostra personale testimonianza... Anche le altre condivisioni sono state comunque molto dense e personali, soprattutto perché si riferivano a momenti difficili vissuti di persona e in famiglia lo scorso anno, momenti che non erano stati ancora potuti condividere. Nella foto di lato un primo piano della condivisione di Claudio, mentre sotto due foto delle altre persone nel salone. |
Per
concludere mi sembra azzeccato riprendere una frase del commento di don
Claudio Ghiglione alla messa di quella domenica 20 giugno, quando
notava (Vangelo della "tempesta sedata") che, dopo la tempesta, "ci fu
grande bonaccia"... e i discepoli, per non restare fermi in mezzo al
lago, dovettero mettere mano ai remi. Sì, un grosso grazie a tutti
quelli che mettono mano ai remi, con anche solo qualche messaggio,
qualche condivisione, qualche telefonata, per far muovere la barca
quando il vento crolla a zero! |
“Il
bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarieta`, non si
raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno.” (papa Francesco in "Fratres Omnes") |