Natale In Piazza 2023
23 Dicembre 2023




Da più di 40 anni si "celebra" il Natale in Piazza e anche quest'anno siamo riusciti ad organizzarlo, grazie soprattutto ad Alessio Schiavi, coadiuvato da Claudio Orsi e Silvia Gaggero, e alla collaborazione del M.A.S.C.I. di Rivarolo e dei gruppi A.C.R. delle parrocchie dell'Assunta di Rivarolo e di San Giovanni Battista alla costa di Rivarolo.

Gli elementi fondamentali sono stati la raccolta, in quattro supermercati di Rivarolo
(Via Vezzani, Via Jori e Via Canepari) di generi alimentari non deperibili da consegnare a "Il Punto"
Ed è così che si è potuto riprendere questo evento, un evento per ricordarci e testimoniare che il Natale non è solo una festa privata, della "nostra" famiglia, ma una festa religiosa che, nel celebrare il Verbo di Dio che si fa carne, si fa il Dio-con-noi, richiama necessariamente alla solidarietà, alla fraternità, all'accoglienza e alla pace.
Anche quest'anno i due elementi fondamentali della giornata sono stati, nella mattina, la raccolta di generi alimentari non deperbili e per l'igiene in alcuni supermercati del quartiere (Via Vezzani, Via Jori e Via Canepari), 
riferimento dei Centri di Ascolto della Valpolcevera per la distribuzione di generi alimentari e per l'igiene alle famiglie in difficoltà, e, nel pomeriggio, l'ora di silenzio della pace.

Già, un'ora di silenzio per la pace: un momento utile o inutile?
Visto che non sembra che nel mondo ci sia più pace, si direbbe inutile. Ma visto che di pace ce n'è sempre più bisogno, è sempre più importante "gridare", in perfetto silenzio, che la pace è necessaria, che è possibile e che vogliamo essere costruttori di pace.

"Quanti cannoni dovranno sparar
e quando la pace verrà?
Quanti bimbi innocenti dovranno morir
e senza saperne il perché?
Quanto giovane sangue versato sarà
finché un’alba nuova verrà?
Risposta non c’è o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà."

volantino
Questo è stato il canto che ha introdotto l'ora di silenzio, che si è conclusa col canto "Hopes of peace" e con la consegna della luce di Betlemme da parte del MASCI ad altre due realtà presenti: la Comunità Una, che dall'inizio organizza questo evento, e la Stella Maris di Genova, presente anch'essa, in qualche modo, fin dall'inizio, fin da quando il Natale in Piazza si era chiamato "Natale in Barca". La lampada con la luce di Betlemme è stata ritirata da Cesare Parodi e Massimo Franzi, il primo in quanto il più anziano della Comunità Una e il secondo, da sempre anche in Comunità Una, come direttore della Stella Maris di Genova e presidente della Federazione Italiana Stella Maris: questa luce rappresenta un simbolo, una speranza, un sogno, il sogno della pace.
Sì, un sogno forse inutile, ma è troppo più bello coltivare un sogno di bellezza che accettare come inevitabile la mancanza di pace e la presenza di guerre diffuse e rassegnarsi all'incubo degli orrori di queste guerre, che siano vicino o lontano da noi. Ed è un sogno per cui spendere anche molte energie negli ambienti in cui ci troviamo a vivere.


Alessio introduce l'ora di silenzio  Marco Roncallo spiega la luce di Betlemme
Dopo il canto "Risposta" di Bob Dylan, Alessio Schiavi introduce l'ora di silenzio e Marco Roncallo del MASCI spiega la storia e il significato della luce di Betlemme

Inizio ora silenzio  Ora di silenzio
Claudio Orsi distribuisce un foglio per la riflessione personale durante l'ora di silenzio, a cui hanno partecipato molte persone della parrocchia, incluso il parroco di Rivarolo

semina la pace  Alessio conclude l'ora
Il canto del Gen Rosso "semina la pace" e un pensiero e un ringraziamento di Alessio Schiavi concludono l'ora di silenzio

Semina la pace e tu vedrai
che la tua speranza rivivrà;
spine tra le mani piangerai,
ma un mondo nuovo nascerà.

Sì, nascerà il mondo della pace;
di guerra non si parlerà mai più.
La pace è un dono che la vita ci darà,
un sogno che si avvererà.


Claudio invita a ritirare la luce di Betlemme  Cesare e Massimo con la luce di Betlemme
Claudio Orsi invita un rappresentante della Comunità Una e della Stella Maris a ritirare la luce della pace di Betlemme

Un saluto fraterno con una fetta di panettone e un brindisi hanno concluso il pomeriggio.
E che il nostro Natale sia sempre un Natale di solidarietà, di fraternità e di pace!


Qui sotto il foglio per la riflessione, con gli "auguri scomodi" di don Tonino Bello

L'ORA DI SILENZIO PER LA PACE al Natale in Piazza 2023


Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.

Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!

Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.

Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.

Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.

I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.

Buon Natale!
Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
Don Tonino Bello